Il Teatro San Carlo sorge su un fianco del Palazzo Reale per volontà di Carlo III di Borbone, che lo fece costruire in pochi mesi su disegno di Giovanni Antonio Medrano (1737).
Nel 1742 l'interno fu riadattato, per aumentare la sonorità, da Giovanni Maria Bibiena, e in seguito arricchito da decorazioni di Ferdinando Fuga (1767) e Domenico Chelli (1797).
La facciata fu commissionata nel 1810 da Gioacchino Murat all'architetto Antonio Niccolini, che realizzò un maestoso ingresso neoclassico con rilievi in stucco di Angelo Viva raffiguranti il Parnaso, Orfea, Euripide e Sofocle. Dopo l'incendio del 1816, lo stesso Niccolini restaurò la sala interna, che conta 184 palchi su sei ordini e un capiente palco reale, per un totale di 1380 spettatori. La decorazione fu affidata, per la volta, a Giuseppe Cammarano, mentre il proscenio fu realizzato da Camillo Guerra e Gennaro Maldarelli.
Il risultato finale è maestoso: il teatro San Carlo è un edificio di grande sfarzo, con curiosi particolari come l'orologio nel sottarco del proscenio dal meccanismo invertito: le figure allegoriche del Tempo e le Ore fanno da lancette fisse su un quadrante che ruota.